Una ricerca americana conferma che gli stereotipi sessuali non sono innati, ma vengono appresi fin dall’età prescolare. In appena due settimane di “lezione” i bambini di 5 anni assumono comportamenti e ruoli legati al genere.
Quando si tratta di giocare, le bambine scelgono le bambole e i maschi le macchinine. Preferenze orientate al genere che non si osservano nelle prime fasi di vita, dato che i bambini più piccoli tendono a usare oggetti e giochi in modo abbastanza indifferenziato, ma che cominciano a emergere nelle fasi della cosiddetta socializzazione primaria: sono i comportamenti e le lezioni degli adulti, prima i genitori e poi la scuola, a indirizzare i bambini verso ruoli legati al genere.
Lo suggerisce uno studio pubblicato su Child Development da un gruppo di ricerca della Pennsylvania State University (Usa) coordinato dallo psicologo Lynn Liben. I ricercatori hanno analizzato il ruolo della scuola materna nella nascita degli stereotipi sessuali, dimostrando che l’atteggiamento degli insegnanti può influire sulle scelte e sui comportamenti dei bambini nei confronti dell’altro sesso.
Per confermare questa ipotesi, il gruppo di ricerca ha lavorato per due settimane con 57 bambini dai 3 ai 5 anni di età, iscritti a due differenti scuole per l’infanzia. I due asili erano uguali per numero e composizione delle classi, provenienza dei bambini e rapporto numerico tra insegnanti e alunni, ma, nell’esperimento, differivano per le scelte educative. Se in un caso vi era attenzione a non fare alcuna distinzione in base al sesso, nell’altro è stato chiesto alle maestre di rivolgersi agli alunni utilizzando un linguaggio che marcasse le differenze di genere e di promuovere azioni basate sulla distinzione: ad esempio, i bambini dovevano mettersi in fila dividendosi per maschi e femmine, e riporre i propri oggetti in due luoghi separati. In entrambi i casi, tuttavia, si evitava di pronunciare frasi del tipo: “Chi è più bravo, le femmine o i maschi?”, per non dare espliciti giudizi di merito che potessero far nascere inconsapevolmente pregiudizi sessuali.
Durante le due settimane, i ricercatori hanno osservato i bambini per scoprire se l’atteggiamento delle maestre influisse in qualche modo sui loro comportamenti nei confronti dei compagni dell’altro sesso. Alla fine del periodo di studio, inoltre, i ricercatori hanno parlato con i bambini per capire se avevano cambiato le loro abitudini di gioco o avevano sviluppato pregiudizi di natura sessuale.
I risultati riportano che nel primo asilo i bambini non hanno mutato il proprio atteggiamento nei confronti dell’altro sesso, ignorando tutti gli stereotipi di genere. Invece nel secondo asilo i bambini hanno sviluppato orientamenti precisi, sia riguardo alle attività preferite (per esempio, solo le femmine giocano con le bambole), sia nei comportamenti, come scegliere di giocare con altri alunni del proprio sesso piuttosto che di quello opposto. In altri termini, si è dimostrato come in un lasso di tempo relativamente breve, un comportamento manipolatorio degli adulti ha creato nei bambini stereotipi e orientamenti sensibili al genere.
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